1914 by Margaret MacMillan

1914 by Margaret MacMillan

autore:Margaret MacMillan [MacMillan, Margaret]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2013-12-14T23:00:00+00:00


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Le prime crisi internazionali: la Germania, la Francia e il Marocco

Nei primi giorni di primavera del 1905 il Kaiser Guglielmo si godeva una delle sue abituali crociere. Era partito verso sud rasentando la costa atlantica a bordo di un piroscafo tedesco, lo Hamburg, ma prima di varcare lo Stretto di Gibilterra e proseguire per il Mediterraneo aveva previsto di fare tappa a Tangeri, il grande porto marocchino affacciato sull’Atlantico, per regalare ai suoi ospiti qualche ora a contatto con il mondo musulmano. All’ultimo momento aveva cambiato idea: lo Hamburg era troppo voluminoso per attraccare a Tangeri, e in caso di mare agitato sarebbe stato difficile raggiungere la costa a bordo di scialuppe. Senza contare che Tangeri era un noto rifugio di anarchici in fuga dalle polizie europee. Dal momento che lo status del Marocco si stava trasformando in un problema diplomatico internazionale, inoltre, Guglielmo preferiva evitare gesti politicamente connotati. Il governo tedesco la pensava diversamente: il cancelliere Bülow e il suo fido consigliere Holstein del ministero degli Esteri ritenevano che fosse giunta l’ora di dare una lezione alla Francia, facendole capire che la Germania non le avrebbe permesso di impadronirsi impunemente del Marocco. A bordo del piroscafo imperiale c’era un emissario del ministero degli Esteri tedesco. Aveva ordini precisi: far sbarcare a tutti i costi il Kaiser a Tangeri. Da Berlino Bülow spedì una pioggia di telegrammi di incoraggiamento e fece pubblicare sui principali quotidiani articoli che annunciavano la visita di Guglielmo in Marocco. Sarebbe stato molto difficile tirarsi indietro.1

La mattina del 31 marzo lo Hamburg calò l’ancora al largo di Tangeri. Soffiava un forte vento da est. Uno degli emissari tedeschi in città si issò a bordo in uniforme da ufficiale di cavalleria, speroni compresi, subito imitato dal comandante della flotta di incrociatori francesi, all’ancora nei pressi. Quando il vento si raddolcì leggermente il Kaiser incaricò il capo delle sue guardie del corpo di raggiungere la terraferma per valutare la situazione. Quando seppe che lo sbarco non presentava particolari difficoltà e che a riva lo attendeva impaziente una folla immensa, Guglielmo acconsentì finalmente a visitare Tangeri. Fu accolto dallo zio del sultano e dai portavoce della piccola comunità tedesca del posto. Avevano sellato un cavallo arabo bianco per consentire all’imperatore di raggiungere la missione diplomatica tedesca per le viuzze della città. L’elmetto appuntito di Guglielmo spaventò l’animale, tanto che il Kaiser dovette faticare per montare in sella e non venire disarcionato. Mentre il Kaiser e la sua scorta sfilavano tra due ranghi di soldati marocchini, centinaia di bandiere si agitavano nella brezza, le donne ululavano e gettavano bracciate di fiori dai tetti e gli abitanti del posto sparavano salve di fucile in tutte le direzioni.2

Più tardi i membri della missione diplomatica tedesca e i dignitari locali, per non parlare degli ospiti tedeschi, accolsero con costernazione la notizia che anche il grande bandito El Raisuli voleva rendere omaggio al Kaiser. Bülow aveva raccomandato mille volte a Guglielmo di mantenere un tono cortese e formale, ma in quel frangente l’imperatore si lasciò trasportare dalle emozioni.



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